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Psicologia dello sport : la tecnica della visualizzazione


E’ proprio vero: chi riesce ad immaginare (vedere ad “occhi chiusi”) i propri obiettivi, sta già cominciando a realizzarli. Si sta preparando mentalmente a “ciò che realmente avverrà”. Forse anche per questo motivo, nella pratica comune di allenamento molti atleti utilizzano, anche spontaneamente, la visualizzazione.


La visualizzazione può essere definita come la rappresentazione immaginativa del programma e delle singole sequenze motorie da eseguire nei diversi momenti della gara. Tale capacità immaginativa non è uguale in ogni individuo, ma differisce sia per quantità (immagini e sensazioni più o meno vivide e realistiche) e qualità (c’è chi dimostra di avere una spiccata capacità immaginativa del senso della vista, del tatto, piuttosto che dell’olfatto o dell’udito).
La tecnica. Partendo da una base di rilassamento, si guidano gli atleti nella rappresentazione mentale di immagini visive dapprima semplici ed in seguito complesse; si procede quindi all’inserimento progressivo di stimoli immaginativi acustici, tattili, cinestetici, olfattivi, favorendo il progressivo sviluppo di una capacità immaginativa polisensoriale ed immersiva. Le scene immaginate utilizzate devono essere, oltre che distensive, anche coinvolgenti e realistiche, per poter creare o ricreare nella mente dell’atleta esperienze il più ricche possibili. Vengono dapprima introdotte immagini di scene familiari agli atleti, sia sportive che non sportive; in seguito si passa a sequenze immaginative riguardanti l’ambiente della pratica sportiva. Infine, si propongono specifiche fasi tecniche o manovre della specialità in oggetto. Tali sequenze di allenamento delle capacità di visualizzazione vengono effettuate due o tre volte a sessione, e, per evitare eventuali cali di concentrazione, ciascuna ripetizione non deve superare i 5-10 minuti di durata.
Esempio di visualizzazione delle fasi immediatamente precedenti la partenza di una corsa campestre: “Comincia a visualizzarti vicino al punto di partenza della tua gara. Stai ultimando il tuo riscaldamento. Guardati attorno. Vedi i tuoi avversari, i giudici di gara, gli spettatori. Guarda adesso il colore delle tue scarpe. Mentre fai stretching, prova a sentire i tuoi muscoli ed i tendini che si allungano.  Oggi ti senti in piena forma. Tutto ti è favorevole. La giornata è perfetta per te. Prova a sentire la pressione dei tuoi piedi sul terreno. Senti i tuoi muscoli: sono già pronti, potenti, reattivi. Senti i giudici che stanno chiamando i concorrenti in ordine di numero di gara. Senti un piacevole odore di erba bagnata. Qualche goccia di sudore, ti scende sul viso fino alle labbra: è salata. Tutto sta scorrendo in maniera perfetta. Manca poco alla partenza. Senti la presenza dei tuoi avversari vicino a te. Sei ad un passo dalla linea di partenza. Qualcuno prova a spostarti. Senti una lieve pressione delle loro braccia sulle tue, ma non ti sposti di un centimetro. Mantieni la tua posizione di partenza. Concentrati adesso solo sul primo passo da fare appena senti lo start. Non esiste adesso null’altro che il primo passo…che sta già arrivando. VIA!!!”

Dr. Salvo Russo
Psichiatra, Psicoterapeuta, Psicologia dello Sport
www.psicologiasportiva.it  email:psicologiasportiva@psicologiasportiva.it

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.